Disturbo Ossessivo Compulsivo

Passo molto tempo a controllare che tutto sia a posto prima di uscire di casa: controllo di aver chiuso il gas, ma poi mi domando se l’ho chiuso per davvero, e allora ricontrollo tantissime volte. È come se non mi fidassi di ciò che vedono i miei occhi; ci metto un’ora prima di riuscire ad uscire di casa, e una volta al lavoro mi domando nuovamente se ho chiuso il gas, e allora cerco di ripetere mentalmente le azioni che ho compiuto, ma non ricordo… Vivo con un’ansia costante. Se mi sono dimenticata il gas acceso potrebbe saltare per aria la casa e ne sarei responsabile”

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo  (DOC) si caratterizza per la presenza di pensieri intrusivi e ripetitivi (ossessioni) associati ad alti livelli d’ansia. A questi seguono comportamenti utili a neutralizzare questi pensieri ossessivi e l’ansia generata (compulsioni). 

Le ossessioni (che possono presentarsi sotto forma di pensieri, immagini, dubbi o impulsi), continuano a entrare nella mente della persona che cerca in tutti i modi di resistere o di ignorarli, ma questi non se ne vanno. Si attivano così emozioni sgradevoli e molto intense (paura, disgusto, colpa). Per ridurre tale stato di disagio vengono messe in atto le compulsioni, ovvero comportamenti ripetitivi (controllo, lavaggio, etc.) o azioni mentali (pregare, contare, ecc.).

Ciò che caratterizza le compulsioni è che la persona si sente obbligata a metterle in atto in riposta alle ossessioni, che possono di variare nel loro contenuto (es. preoccupazione eccessiva per lo sporco, paura di aver rubato, timore di dire frasi oscene in pubblico, ecc.)

Le ossessioni e le compulsioni possono essere molto invalidanti per la vita della persona: fanno perdere tantissimo tempo e molte volte portano con sé un forte carico di vergogna.

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

Pillole di terapia

È possibile lavorare per imparare a:

  • gestire i pensieri intrusivi senza cercare di controllarli, sopprimerli, evitarli
  • imparare a tollerare l’incertezza (non si può avere il controllo su tutto)
  • essere più realistici sui rischi (non è possibile azzerarli, ci sarà sempre una minima quota di rischio)
  • diventare consapevoli che ciò che si pensa non necessariamente accadrà

Attraverso il lavoro terapeutico il paziente si sentirà via via più libero di non mettere in atto comportamenti ripetitivi in risposta alle ossessioni.

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