Domande e Risposte

F.A.Q.

Domande più frequenti

Un cambiamento lavorativo, l’esperienza della maternità o della paternità, la perdita di una persona cara, una crisi di coppia o un nuovo rapporto sentimentale, una nuova città in cui viviamo. Sono tante le condizioni di vita che ci possono portare ad avere un momento di difficoltà o solo bisogno di ‘rimettere insieme’ i tasselli del nostro vissuto fino a quel momento.

A volte è la nostra mente e il nostro sentire a darci segnali, altre volte è il nostro corpo. Tra le sensazioni emotive più comuni ci possono essere irritabilità, ansia, cambi dell’umore, insoddisfazione, sensazione che nessuno ci capisca, di essere immobili, senso di inadeguatezza. Anche il corpo ci parla: mal di testa ricorrenti, sensazione di stanchezza senza motivi oggettivi, tachicardia. Ascoltare questi campanelli che hanno un suono in cui non ci riconosciamo e che non ci rendono felici, ci permette di capire se abbiamo bisogno di un aiuto per proseguire il nostro cammino. E’ questo il momento in cui siamo pronti ad affrontare un percorso di psicoterapia.

Il passo di ognuno di noi nei sentieri della vita ha un andamento diverso. Lo stesso avviene in terapia: non c’è un ‘tempo’ sempre uguale o stabilito a priori per completare il proprio percorso. A deciderlo sarà il paziente insieme al suo terapeuta, in un cammino di conoscenza reciproca e di fiducia che permetteranno di stabilire l’andamento del passo verso l’obiettivo desiderato. Lo stesso varrà per le modalità della terapia: dopo i primi incontri insieme si deciderà in che modo e con che ricorrenza affrontare il percorso.

Il luogo in cui si svolge la terapia è lo studio del terapeuta (clicca qui per sapere dove ricevo). In casi particolari, per andare incontro alle esigenze specifiche del momento, il paziente può richiedere colloqui via skype o in altri luoghi.

Quanto tempo passa prima di sentirsi meglio quando si inizia un’attività sportiva? Non lo possiamo sapere poiché il nostro corpo non è una macchina programmabile, esattamente come la nostra mente. La durata di un percorso terapeutico dipende molto dal rapporto che si crea tra paziente e terapeuta, dalla personalità del paziente e dai sintomi presenti all’inizio della terapia.

In generale, i benefici della terapia iniziano a essere percepibili quando la sintonia tra terapeuta e paziente permette di creare un clima di accoglienza che favorisce la sensazione di ‘essere capiti’, che è già di per sé un beneficio sentito e che spinge al cambiamento.

Il tempo della terapia, dunque, non è solo stabilito da quanto il paziente è aperto ad essa, ma anche da quanto il terapeuta è in grado di ‘stare’ con lui e accanto a lui in terapia, in modo autentico e sentito.

Lo psicologo ha conseguito una laurea quinquennale in psicologia, ha svolto un tirocinio professionalizzante post laurea, ha sostenuto l’esame di stato ed è iscritto all’albo degli psicologi. Secondo la normativa può svolgere attività di consulenza (counseling) o sostegno psicologico può fare diagnosi ma non “cura”.

Lo psicoterapeuta è uno psicologo (o un medico) che successivamente si è specializzato presso una scuola di 4 o 5 anni, e che può “Curare”, scegliendo uno degli approcci psicoterapeutici esistenti e che maggiormente condivide. I modelli sono davvero molteplici, si spazia ad esempio dalla psicoanalisi, alla terapia sistemica, a quella transazionale e così via. Io scelgo la psicoterapia cognitiva comportamentale quella che sento calzare meglio, rimanendo comunque aperta e curiosa verso altri tipi di approcci. Lo psicoterapeuta dunque possiede competenze relativa alla patologia (es ansia, depressione, etc.), sia alla diagnosi. Può altresì svolgere, in assenza di disturbi psicologici, attività di promozione del benessere e di sostegno.

Lo psichiatra è un medico che successivamente ha conseguito una specializzazione in psichiatria e ha un approccio farmacologico. La specializzazione in Psichiatria lo autorizza anche all’esercizio della Psicoterapia, tuttavia molti psichiatri che desiderano esercitare la psicoterapia preferiscono prima conseguire una specializzazione specifica in psicoterapia.

Si, in accordo con il proprio terapeuta è possibile concludere il percorso intrapreso.

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